Istruzione femminile

Malala Yousafzai, Premio Nobel per la pace del 2014: i Talebani le spararono in testa nel 2012 per impedirle di andare a scuola.

L'istruzione femminile è il termine generico che indica tutto il complesso di argomenti e dibattiti riguardanti sia l'istruzione pubblica sia la scuola privata (dall'istruzione primaria, all'istruzione secondaria, all'istruzione superiore e all'educazione sanitaria in particolare) rivolte espressamente alle bambine, alle ragazze e alle donne. Essa comprende i settori di parità e uguaglianza di genere e l'accesso all'istruzione nella sua connessione con l'alleviamento della povertà.

Vi sono anche coinvolte le questioni dell'educazione sessuale e dell'educazione religiosa in quanto la separazione dell'istruzione lungo le linee di genere e gli insegnamenti religiosi nel campo dell'istruzione sono stati tradizionalmente dominanti e rimangono ancora molto rilevanti nelle discussioni contemporanee sull'educazione femminile globalmente considerata.

Mentre i movimenti rifacentesi al femminismo hanno certamente promosso l'importanza delle questioni legate all'educazione femminile, il dibattito è ampio e non assolutamente definito; esso può includere ad esempio l'educazione contro l'AIDS[1], l'istruzione universale (cioè l'istruzione elementare e media a livello statale indipendentemente dal genere) la quale non è ancora una norma globale anche se essa viene assunta dalla maggior parte dei paesi sviluppati.

Studentesse di economia domestica a Washington nella prima metà del XX secolo.

In alcuni paesi occidentali le donne hanno oramai superato gli uomini in molti livelli d'istruzione; negli Stati Uniti d'America per esempio nel 2005-06 le donne hanno ottenuto il 62% dei diplomi, il 58% dei Bachelor's degree, il 60% dei Master's degree e il 50% dei dottorati[2]. Anche l'istruzione per le donne disabili è migliorata; nel 2011 Giusi Spagnolo è diventata la prima donna con la sindrome di Down a laurearsi in Europa, all'Università degli Studi di Palermo.[3][4].

Il miglioramento dei livelli educativi delle ragazze è stato dimostrato avere dei chiari impatti sul futuro della salute e su quello economico delle giovani donne, che a loro volta migliorano le prospettive di tutta la comunità[5]. Il tasso di mortalità infantile dei neonati le cui madri hanno frequentato almeno l'istruzione primaria è la metà di quello dei bambini le cui madri sono rimaste analfabete[6].

Studentesse e studenti della "Southwestern University of Finance and Economics" di Chengdu (2013).

Nei paesi più poveri del mondo almeno il 50% delle ragazze continua a non frequentare la scuola secondaria; tuttavia la ricerca dimostra che ogni anno extra di scuola per le ragazze aumenta il loro reddito di vita del 15%. Migliorare le condizioni che favoriscono l'istruzione femminile - e quindi il potenziale di guadagno delle donne - migliora direttamente anche lo standard di vita dei loro figli, poiché le donne investono una parte maggiore del proprio reddito nelle famiglie rispetto agli uomini[7]. Nonostante ciò rimangono ancora molte barriere all'istruzione femminile. In alcuni paesi africani come il Burkina Faso rimane molto improbabile che le bambine riescano a frequentare le scuole per motivi di base come la mancanza di strutture private con accesso a bagni per le ragazze[8].

I tassi di frequenza più elevati delle scuole superiori e dell'istruzione universitaria tra le donne, in particolare in quei paesi che si trovano ancora in fase arretrata di sviluppo, le hanno aiutate ad intraprendere carriere professionali con salari maggiormente remunerativi. L'istruzione aumenta il livello di consapevolezza della salute propria e dell'intera famiglia. L'aumento dei livelli d'istruzione e formazione avanzata delle donne tende anche a portare più in alto l'età del primo rapporto sessuale (quindi l'avvio dell'attività sessuale), del primo matrimonio e conseguentemente anche del primo parto, nonché una maggiore probabilità di rimanere nubili, di non avere figli, di non sposarsi formalmente e, in alternativa, una crescita esponenziale della convivenza e dell'unione civile a lungo termine[9].

L'istruzione può condurre a un tasso più elevato di coscienza nel campo della contraccezione e, come diretta conseguenza, un livello notevolmente più basso di infezioni causate da malattie sessualmente trasmissibili e questo non solo tra le donne, ma anche tra i partner e i figli; può inoltre aumentare il livello delle risorse disponibili per le donne che avviano un divorzio o che si trovano in una situazione di violenza domestica. È stato infine dimostrato che un più alto livello d'istruzione femminile aumenta la comunicazione delle donne con i loro partner e datori di lavoro e migliora i tassi di partecipazione civica come il suffragio femminile o gli incarichi nei pubblici uffici[10].

  1. ^ Robert J. Brent, Does female education prevent the spread of HIV-AIDS in Sub-Saharan Africa?, Applied Economics, 2006, vol. 38, issue 5, pages 491-503
  2. ^ Historical summary of faculty, students, degrees, and finances in degree-granting institutions: Selected years, 1869-70 through 2005-06, su nces.ed.gov. URL consultato il 22 agosto 2014.
  3. ^ Google Translate, su translate.google.com, 22 marzo 2011. URL consultato il 6 ottobre 2013.
  4. ^ Giusi Spagnolo, la prima laureata Down d Italia, su lottimista.com. URL consultato il 6 ottobre 2013 (archiviato dall'url originale il 25 settembre 2013).
  5. ^ CAMFED USA: What we do, su us.camfed.org, CAMFED. URL consultato l'11 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 9 ottobre 2011).
  6. ^ Girls Education:A lifeline to development, su unicef.org, 1995. URL consultato il 2 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 10 giugno 2019).
  7. ^ Plan Overseas - Why Girls?, su becauseiamagirl.ca, Plan Canada. URL consultato il 29 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 13 novembre 2011).
  8. ^ Plan Overseas - Education Girl-friendly schools see enrollment rates soar in Burkina Faso, su becauseiamagirl.ca, Plan Canada. URL consultato il 29 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale l'11 ottobre 2011).
  9. ^ Farzaneh Roudi-Fahimi e Valentine M. Moghadam, Empowering Women, Developing Society: Female Education in the Middle East and North Africa, su prb.org, Population Reference Bureau. URL consultato il 29 ottobre 2011 (archiviato dall'url originale il 25 ottobre 2011).
  10. ^ Population, Education and Development (PDF), su un.org, United Nations, 2003, ISBN 92-1-151382-0. URL consultato il 29 ottobre 2011.

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